A Napoli, al liceo Umberto I, durante la guerra, Giorgio Napolitano studia con Raffaele La Capria, Francesco Compagna, Antonio Ghirelli, Giuseppe Patroni Griffi, Francesco Rosi, Maurizio Barendson, Rosellina Balbi. A Padova, dove è sfollato con la famiglia, incontra illustri accademici come Manara Valgimigli e Concetto Marchesi. E questa la temperie culturale che spinge il giovane Napolitano a scegliere la lotta antifascista e ad avvicinarsi al Partito comunista, in cui farà la gavetta nelle sezioni locali prima di essere eletto alla Camera nel 1953. In questa accurata biografia, Paolo Franchi racconta la profonda vocazione politica che ha condotto Giorgio Napolitano a condividere e indirizzare il travaglio del suo partito, fino a diventare un esempio indiscusso di autorità morale e politica, anche nella crisi economica e istituzionale che stiamo attraversando
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