Negli scritti qui raccolti ­ frasi, massime e pensieri selezionati tra tutte le opere scritte da Giovanni XXIII ­ si disegna una sorta di nuovo "Giornale dell'anima", in cui l'uomo diventato Papa sembra confessarsi davanti ai fedeli e al mondo con la stessa purezza e profondità dei tempi lontani. Come se nulla negli anni fosse cambiato in lui, nella mente e nel cuore, nelle situazioni e nei ruoli. In realtà, leggendo questi documenti si resta sorpresi nel constatare come il sacerdote e l'uomo conservino inalterata tutta la freschezza, la semplicità e il sapore delle parole e dei gesti antichi. La gente ha esemplificato tutto questo nell'icona del "Papa buono", del "Papa della bontà" che, complice anche quella memorabile "carezza" della serata romana dell'11 ottobre 1962, voleva esprimere la percezione dell'irresistibile attrazione che Giovanni XXIII suscitava ogni volta che, parlando e incontrando la gente, rendeva visibile nella sua persona il volto stesso dell'amore, della fraternità e della paternità evangelica. Giovanni XXIII non trascura nulla di ciò che può essere detto per rinsaldare la vita cristiana e fare il bene della Chiesa. E ogni volta che esprime un pensiero si sente vibrare il fondo limpidissimo della sua anima sacerdotale. Da qui si può capire perché la sua vita e i suoi insegnamenti siano stati un grande dono per tutti